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dal 17-10-2009 |
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La favola del
Single Ended o un single Ended da favola?
per chi NON
vuole farsene una ragione
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Gia', e' strano ma, sembra che stiamo perdendo
la storicita' dell'elettronica. Forum pieni di
sapienti, "ingegnanti" di elettronica e nessuno
che la conosce. Quelli che la sanno (o pensano
di saperla), quando esce un argomento su
richiesta particolare, bene se ne guardano
dall'intervenire, e da qui risposte del tipo:
ah, io saprei dire cosa, ma non lo dico. Ergo.
Non si sa cosa dire e si vuole solo arroccare
posizioni che servono a supportare la propria
tesi: quella del "si fa coś", ma non chiedermi
perche', lo so ma non te lo dico. E ti
garantisco che io ne so piu' di tutti, quindi
caro forumer ti conviene comperare cio' che ti
vendo io, son qui per questo dietro questo nome
ignoto, cioe' il negozio di caviamplificatoridiffusoridelvattelapesca sotto
casa, vuoi che non ne sappia qualcosa io?
Bene, io invece di elettronica probabilmente non
so gran che, e forse sui forum non ci sono
per non fare figuracce, mah chissa'.
ma penso che qui ora ce ne sia un po' per tutti.
Sono uscito dall'ITIS PONTI di Gallarate, solo
con 60/60 in elettronica nel 1974, nonostante il
tema d'italiano andato male, ed i
libri che giravano ai tempi erano il GASPARINI
MIRRI (Dispositivi e Circuiti elettronici - 2
volumi) ed il RYDER "ingegneria elettronica"
(un mattone che parlava anche di tubi). La
lode scritta, quando ti diplomi non e' prevista
come all'universita', ma me la diedero a voce,
dato che, con il professor Ing. Umberto Cardini
che insegnava (elettronica generale ed
industriale a noi di 5a), ne usć un libro
scritto da me. Lui spiegava, ed io scrivevo gli
appunti direttamente sul mio quaderno. In
effetti era un libro manoscritto e da questo,
dato che conteneva tutto il programma, ne usć
veramente un libro di elettronica dattiloscritto
poi (con macchina da scrivere) da colei che
piu' avanti divento' mia moglie. I disegni
vennero rifatti sul dattiloscritto e con questo libro di 113 pagine
ci studiarono anche gli alunni delle classi
quinte degli anni a venire. Coś non dovettero
comperarsi costosi libri come il Ryder ecc... Oggi la fortuna vuole
che questi io li abbia ancora, ma ho anche il Gasparini Mirri,
ma anche altri, e sembra che tutti dicano le
stesse cose. In fondo l'elettronica non cambia
nel tempo. Al massimo viene spiegata in modo
piu' semplice o piu' complicato. Lo scopo di
avere un libro dattiloscritto era quello di
rendere piu' semplice lo studio (oltre che
averlo gratuitamente) anche se devo dire che un
minimo di matematica ci vuole sempre per
comprendere qualcosa, ed anche delle basi di
elettrotecnica.
Per cui, visto che l'argomento scottante e' la
CLASSE A ed un ipotetico Single Ended (sempre in
classe A) che ha un'efficienza di circa il 70 %,
vediamo se sono fuso io nel tempo.
Voglio gia' da subito sfatare un "mito di
ignoranza" e ne riporto figure e formule.
Solo
in un SINGLE ENDED ad un SOLO DISPOSITIVO con
CARICO RESISTIVO, l'efficienza dello stadio e'
al massimo il 25% [ALLA MASSIMA POTENZA DI
USCITA]. Per lo stesso SINGLE ENDED con carico a
TRASFORMATORE, l'efficienza dello stadio passa
direttamente al 50%. Quindi?... gia' ci siamo
dimenticati qualcosa sul quaderno. Bastava
andare a prenderlo e leggere. Voi il vs.
quaderno lo avete buttato? MALE!!!
Ecco prendo le
pagine relative e, visto che il copyright dello
scritto e' mio, posso anche pubblicare tutte le
pagine che voglio.
Siamo alle pagine 74-75 e 76
del mio libro, ma potete riferirvi anche al Gasparini Mirri, dice esattamente la stessa cosa
(Vol 1 pag. 583 e 590)
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pag. 74
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In questa pagina (74)
si parla del SINGLE ENDED CLASSE A con
carico RESISTIVO e si spiega come la
corrente a riposo Ip
(primo
grafico di sinistra)
nel dispositivo
amplificatore [PARLANDO DELLA MASSIMA
POTENZA DI USCITA SFRUTTABILE] e' da picco a
picco 2 volte la corrente di polarizzazione
a riposo (a riposo: senza segnale di ingresso, quando
la linea e' orizzontale). Tenendo fisso il
punto di lavoro nel punto
Ip
, si sfrutta la potenza massima
disponibile. Nessuno vieta che questo punto
sia spostato piu' in basso, non
sfruttando la massima potenza possibile.
Lo stadio comunque rimane SEMPRE in CLASSE
A, solo che ad un certo livello, distorcera'
la forma d'onda nella parte inferiore e non
si sfrutta la potenza massima che il
dispositivo sarebbe in grado di dare con
quell'alimentazione. Vedi FIG. A qui
sotto
In questo caso infatti, non siamo in CLASSE
AB come spiegato in FIG. 3 piu' avanti,
perche', essendo un singolo stadio,
non esiste un secondo transistor che e' in
grado di amplificare la parte sotto mancante
come avviene per un push pull con 2
transistor che amplificano ognuno una
semionda Vedi FIG. B qui sotto.
In un
amplificatore in classe AB un transistor
amplifica la semionda positiva e l'altro
quella negativa. Per evitare la distorsione
di incrocio, i due transistor vengono
polarizzati in modo minimo (Ic0). Questa
polarizzazione non cambia nel tempo. Vedi
FIG. C qui sotto.
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pag.75
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FIG. C
Pag.
75: In
questa pagina si calcola il rendimento dello
stadio amplificatore con carico RESISTIVO
che, come si sa, arriva al massimo al 25 %,
ma attenzione: SOLO ALLA MASSIMA POTENZA. A
potenza piu' bassa, il rendimento scende
paurosamente.
Se
invece, lo stadio e' accoppiato al carico di
uscita con un trasformatore il rendimento
massimo sale al 50 %, perche' NON c'e'
dissipazione di potenza sulla resistenza di
carico RC che, in questo caso, connessa a valle del
trasformatore, non e' interessata dalla
corrente continua di collettore. Quindi NON
Si perde potenza a riposo (cioe' quando non
c'e' segnale in ingresso, si perde solo un
minimo dovuto alla caduta sulla resistenza
del primario del trasformatore - quindi
molto bassa e normalmente trascurabile -
vedi circuito equivalente per la continua (CC)
dove sul collettore del TR non c'e' nulla)
Si deve
sempre tenere conto che quando si parla di
rendimento, si parla del singolo stadio NEL
RAMO di USCITA e che il dispositivo
utilizzato ha di solito dei limiti dovuti
alla perdita di potenza in zona di
saturazione. In pratica, la retta di carico
(quella obliqua) non e' mai completamente
sfruttabile, facendo scendere l'efficienza
massima ad un valore piu' basso.
In un
amplificatore valvolare p.e. esiste anche la
potenza persa per riscaldare i filamenti,
quindi nel conto totale andrebbero prese in
considerazione anche quelle perdite, oltre a
saturazioni peggiori che sfruttano meno il
dispositivo. Un valvolare a singolo stadio
in Single Ended a triodo o a pentodo,
caricato a trasformatore di solito non
supera mai il 25% di efficienza anche se la
teoria ne calcola il 50 %. Questo lo dice
anche il RIDER a pag. 267 |
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pag.76 - Push Pull in
Classe AB
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Abbiamo
accennato prima come funzioni un push- pull in
classe AB. In questa pagina a lato viene spiegato piu'
a fondo il funzionamento.
L'efficienza di un push-pull in classe AB arriva
al teorico 78% come qui lateralmente detto (e' dimostrabile matematicamente,
ma ve lo evito). In
questa tipologia circuitale pero' i transistori
finali sono utilizzati come EMITTER FOLLOWER o
meglio in italiano a COLLETTORE COMUNE (perche'
il collettore e' in comune tra la base e
l'emettitore sul trasferimento del segnale tra ingresso
ed uscita)
In un Single ended il terminale comune invece e'
L'EMETTITORE. Infatti la connessione si chiama
ad EMETTITORE COMUNE.
Sia ad emettitore comune
che a collettore comune il circuito puo'
funzionare in diverse classi:
1 - classe A
2 - Classe AB
3 - Classe B
4 - Classe C (solo
emettitore comune)
a secondo di come sia scelto il punto di lavoro.
La mia dizione che un SINGLE ENDED puo' solo
lavorare in classe A (nella descrizione del BLU
EYES) si riferisce al campo audio, dove,
praticamente non si trovano coś facilmente
Single Ended in classe AB. Oggi forse nelle
applicazioni dei tubi elettronici con
funzionamento come per fig. 2 pag.95 piu' avanti
riportata, si ha la possibilita' di avere un controfase in
classe AB.
vediamo quindi di
riassumere le CLASSI di funzionamento: |
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CLASSI di FUNZIONAMENTO - FIG.1
la polarizzazione di ingresso
e' diversa a secondo della classe di
funzionamento. |
CLASSI di FUNZIONAMENTO
FIG.2
in CLASSE A la corrente di segnale sul
collettore (Ic) non si annulla mai, cioe'
non arriva mai a ZERO, cioe' non tocca mai
la linea orizzontale "t". Conduzione del/dei
dispositivi per 360° elettrici
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FIG.3 In CLASSE A-B la corrente di segnale
sul collettore puo' azzerarsi in parte e
venire a mancare. Conduzione del/dei
dispositivi tra 360° e 180° elettrici. Si
necessitano 2 dispositivi amplificatori, uno
per la semionda positiva ed uno per la
negativa.
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FIG.4
In CLASSE B la corrente di segnale puo'
essere o solo positiva o solo negativa,
cioe' manca meta' della forma d'onda.
Conduzione per 180° elettrici. Si
necessitano 2 dispositivi amplificatori, uno
per la semionda positiva ed uno per la
negativa.
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FIG.
5 In CLASSE C la corrente di segnale sul
collettore e' INFERIORE a 180° elettrici.
Uso per amplificatori a radiofrequenza in FM.
In AM si va in CLASSE A anche in
radiofrequenza.
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pag. 95 - SINGLE ENDED in CONTROFASE in CLASSE A
accoppiato a trasformatore |
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La cosa interessante sarebbe quella di conoscere
quale sia l'efficienza di un SINGLE ENDED in
controfase, ma di questi ne esistono di molti
tipi e possono funzionare sia in classe A che in
classe AB.
Il BLU EYES non e' esattamente il
circuito sopradescritto, ma benś la struttura
da me scelta e' questa che riporto qui sotto in
FIg. 6
che, coś come e', non viene riportata in nessun
testo di elettronica
(vedi anche
circuito equivalente ed altre spiegazioni verso
un push pull). Il circuito infatti, e' ad
una sola batteria rispetto a massa (VCC) e con
condensatore di uscita verso il carico
(altoparlante). La polarizzazione di base
inficia SEMPRE entrambi i transistori e ne
sposta automaticamente il PUNTO DI LAVORO. La
RC (da 0,05 ohm) che vedete sullo schema, come piu' avanti spiegato, e' stata aggiunga
di proposito per poter misurare la corrente di
riposo e verificarne poi l'andamento in presenza
di segnale. Nel normale funzionamento non c'e',
mentre il condensatore di uscita serve a due
cose:
1 - semplificare il trasformatore per poterlo
utilizzare come AUTOTRASFORMATORE
2 - il condensatore di uscita BLOCCA LA CONTINUA
e quindi il trasformatore NON PUO' saturare. IN
piu' si ha una protezione verso gli
altoparlanti.
3 - In questa configurazione con una sola
ALIMENTAZIONE (e non DUALE), il condensatore di
uscita fa da BATTERIA, come il secondo
condensatore di un'alimentazione DUALE.
4 - Utilizzando il trasformatore di uscita come
autotrasformatore si ottengono 2 peculiarita'
importanti:
4.1 - Il nucleo necessario e' piu' piccolo.
Strutturando bene la cosa, la banda passante si
allarga.
4.2 - la forza del BLU EYES sta nell'avere un
autotrasformatore che ha 50 possibilita' di
regolazione (vedi tabella piu' avanti).
Nessun amplificatore al mondo ce l'ha. Se
pensate che non servano cadete in un errore, piu' che
grossolano. Il fatto che vi abbiano inculcato
che non serva per ragioni di marketing o
semplificazione della vita del progettista o di
costi e' un discorso, ma il fatto che cio'
veramente non serva e' ancora tutto da vedere (e
lo vedremo piu' avanti).
FIG.6
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Altra cosa interessante sarebbe quella di conoscere
quale sia l'efficienza di un SINGLE ENDED in
controfase come questo. La differenza sostanziale tra le due
classi e' che in CLASSE A non si debba mai
azzerare la corrente nei dispositivi di uscita
(transistor o Mosfet che sia, come abbiamo visto
piu' sopra), altrimenti
si esce dalla classe di funzionamento e si passa
in classe AB o B. Quindi rimandiamo piu' avanti la questione rendimento e vediamo
se l'amplificatore Blu Eyes lavora sempre in
classe A secondo i canoni dell'elettronica
sopraesposti. Quindi misuriamo la corrente nel
ramo di uscita a riposo e verifichiamo che
durante il funzionamento con il segnale, questa
non si annulli mai. Per fare cio' ho inserito
appunto una
resistenza da 0,05 ohm (RC) sul ramo del transistor PNP dove e' possibile sia visualizzare la
corrente e vederne l'andamento, sia misurarla,
in funzione della potenza di uscita.
Ma ritorniamo un attimo a guardare la figura
precedente (FIG.1 che ora riporto come FIG.7)
per vedere dove deve essere il punto di lavoro
per poter poi sviluppare una potenza in classe
A. La cosa importante NON e' che il punto di
lavoro sia FISSO nel punto A di Fig. 7, ma la
cosa importante e' che nel NORMALE FUNZIONAMENTO
a regime DINAMICO o statico che sia, il segnale
(sinusoide in questo caso), non vada mai verso i
punti chiamati AB (FIg. 7) dove la curva diventa
quasi orizzontale. La cosa
interessante e' che (FIG.8) i dispositivi da me
utilizzati hanno una caratteristica PRATICAMENTE
VERTICALE e non certo esponenziale come quella
classica di un diodo come in FIG.7 (la
caratteristica da me tracciata e' verso Ic e non
verso Ib, ma Ic e' proporzionale a Ib in modo
costante, quindi la stessa cosa). Cio'
comporta una cosa fondamentale: MINOR
DISTORSIONE (lo vedremo piu' avanti) e la
possibilita' di eliminare l'eventuale
controreazione locale e totale.
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FIG.7 |
FIG.8 - amplificazione iniziale di un
segnale di bassa potenza |
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Nel BLU
EYES il punto di
lavoro Q si sposta verso l'alto all'arrivo del
segnale in ingresso. La polarizzazione dei
finali viene spostata e coś pure
il punto di lavoro di uscita.
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La polarizzazione minima da me scelta, non va
mai al di sotto del punto A di fig. 8 o fig. 9 (se
anche ci andasse esiste ancora un margine prima
della distorsione), e per il normale
funzionamento, si deve per forza di cose
spostare SEMPRE verso il punto A di FIG.7. La
polarizzazione dei 2 transistor finali, e'
misurata in fig. 10.
L'oscilloscopio TekTronix ed il
multimetro Agilent a 6,5 cifre misurano la tensione di 3,05-3,06
millivolt ai capi della resistenza
da 0,05 ohm sul collettore del transistor PNP (Vr
- vedi fig. 6), che significa che il valore
della corrente costante che circola e' di:
0,00305 VOLT / 0,05 ohm = 70 milliampere. In
pratica il punto Q effettivo dovra' stare SEMPRE
AL DI SOPRA. Ed il punto di lavoro e' gia' in
ZONA LINEARE (cioe' oltre il ginocchio della
curva caratteristica, dove diventa diritta e
quasi una retta verticale a 90° - cosa molto
differente e migliorativa rispetto alla
caratteristica di Fig.7 - in questo modo non
verra' prodotta distorsione). Bene questo e' il primo passo. Beviamoci un aperitivo.
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FIG.9
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FIG.
10 |
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misura
del punto di lavoro statico: Punto
di lavoro A di fig. 8
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Andiamo ora a vedere come si muove questa
corrente facendo lavorare l'amplificatore
chesso' immettendo un segnale di 1 KHz classico.
L'amplificatore sotto prova e' il
BLU EYES EVOLUZIONE
con BLU POWER La linea orizzontale sull'oscilloscopio in FIG.
10 ora prende circa la forma del segnale da
amplificare.
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FIG. 11 |
FIG. 12 |
FIG. 13 |
Vr sta sopra i 3 millivolt ed ha come
minimo una tensione di 4,6 millivolt che significa che la
corrente minima nel ramo di uscita e'
addirittura salita e vale: 0,0046 volt / 0,05
ohm= 92 milliampere. Attenzione: la tensione VAC
indicata dal multimetro e' la tensione di uscita
dell'amplificatore che lavorando su 8 ohm sta
producendo una potenza di 1,45 ^2 /8 = 0,26 Watt
che e' visualizzata in figura 13 |
Volendo possiamo calcolare i punti di lavoro. I
cursori orizzontali dell'oscilloscopio segnano sempre il valore del punto
A. Il punto B sta a
23 mV circa ed il punto Q circa a 13,5 mV che
significa che la corrente al punto B e' di 0,46
A ed il punto Q e' a circa meta' tra A e B e
cioe' a 0,27 A. |
Ora in questa figura, il canale 2 dell'oscilloscopio, indica la forma d'onda di uscita sul
carico di 8 ohm. Il canale 1 indica sempre la
forma d'onda della corrente nel ramo di uscita
che abbiamo visto nelle figg. 11 e 12 |
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NOTA: nelle misure non ci sono
loop di massa come qualcuno in certe istanze ha
presupposto su un forum (quando parlavo della
controreazione). La massa dell'oscilloscopio
e' connessa solo su VR. Se un progettista fa
loop di massa nelle misure e' meglio che
si dia all'ippica e non alla realizzazione di
amplificatori senza controreazione con 105 o 110
dB di rapporto segnale disturbo.
Eventuale polarizzazione in CLASSE AB
Se il funzionamento fosse stato in classe AB la
forma d'onda misurata sarebbe stata piu' o meno come questa
(da me ricostruita) in FIG. 13.1. Cioe' in
corrispondenza della parte negativa del segnale
di uscita ( transistor PNP che conduce) la
corrente sul suo collettore aumenta SOLO in
corrispondenza della sua semionda, nell'altra
(semionda positiva del segnale di uscita dove
conduce il transistor NPN) rimane nella
condizione di polarizzazione minima (primi 5
quadretti a sinistra dell'oscilloscopio).
All'aumentare della potenza di uscita la linea
ORIZZONTALE rimarrebbe piu' o meno orizzontale, mantenendo
costante la polarizzazione minima ed
aumenterebbe solo l'ampiezza della gobba a
destra.
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FIG. 13.1
polarizzazione in CLASSE AB
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FIG. 13.2
polarizzazione in CLASSE AB
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Gia' ma
quella e' una forma d'onda ricostruita al PC, l'avra'
fatta di proposito rdc, per tirare l'acqua al
suo mulino,
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FIG. 13.3
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Bene, ma ś
dai, oggi ci vogliamo divertire, montiamoci
questo amplificatore in classe AB ed andiamo a
vedere la forma d' onda della corrente. Useremo
gli stessi transistor, tariamo la corrente di
riposo dei finali a 60 milliampere ed vediamo un
po' la questione:
Ecco l'amplificatore
montato:
FIG. 13.4
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FIG. 13.5
misura
del punto di lavoro statico: Punto
di lavoro A di fig. 8
0,006 VOLT / 0,1 OHM =
60 milliampere |
FIG. 13.6
con 0,5 Veff di uscita su 8 ohm (31 milliwatt in
uscita), vediamo gia' che durante la conduzione
del PNP la corrente sale, mentre durante la
conduzione della semionda positiva amplificata
dall'NPN, la corrente di polarizzazione tende a
scendere sotto il livello minimo impostato. In
questo caso scende a 50 milliampere |
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FIG. 13.7
bene, sembra che l'elettronica sia rimasta
l'elettronica. A 2,83 Veff di uscita (1 Watt su
8 ohm), la corrente e' proprio come si diceva in
Fig. 13.2. La polarizzazione e' scesa
paurosamente a circa 20 milliampere (vedere
punto di minima) e la forma d'onda
di uscita e' per forza di cose perfetta, ma la
conduzione e' in classe AB. La corrente nel ramo
aumenta SOLO quando il ramo e' interessato ad
amplificare il segnale, altrimenti nella zona
non interessata, si abbassa. Penso sia inutile
andare a vedere cosa succeda alla massima
potenza... |
Ma ora ritorniamo a noi,
ritorniamo sul BLU EYES in CLASSE A PURA: |
FIG. 14 |
FIG. 15 |
A circa 1 watt (2,83 Veff/8 ohm - vedi Fig. 14) le cose sono
ancora migliorate. Il punto di lavoro A si e'
spostato piu' su e VR vale 7,4 mV che significa
che la corrente minima che scorre nel
ramo di uscita vale: 148 mA (cioe' il punto di
lavoro A minimo si e' spostato del doppio
in alto, non in basso come succedeva per la
classe AB). La corrente massima
esce dalla parte superiore dell'oscilloscopio.
Il canale 2 indica la sinusoide di 2,86 Veff, ed
il frequenzimetro HP indica la frequenza di
1.000,002 Hz. uaau!!! che perfezione
|
E qui arriviamo al dunque: siamo a 50 watt (20
Veff/8 ohm). Ho visualizzato di proposito solo
mezza semionda del segnale amplificato, in modo da avere una definizione
maggiore dell'immagine. La corrente minima nel
ramo di uscita e' di 184 milliampere (VR 0,0092
Volt / RC 0,05 ohm). Bene siamo in piena classe
A. La corrente minima soddisfa molto di piu' di
cio' che serve. La classe AB e' lontana e forse
la si puo' vedere con un binocolo quando
l'amplificatore uscira' dai canoni normali di
funzionamento. E allora stasera ho imparato
ancora qualcosa. MA NON E' FINITA QUI!!!
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visto che in classe A ci siamo sempre,
ci occuperemo di un altro paio
di cose:
1 -
Efficienza del sistema
2 -
confronto di questo scarafone verso tutti gli altri
amplificatori scarrrafoni che circolano in
commercio (non quello che avete voi, no, quello
e' il massimo della vita, ma parlavo di quello
del vostro amico)
vediamo che succede con questa benedetta
tecnologia inventata in Italia da rdc. Sta
Italia, dove inventano tutto, hanno inventato
anche l'alessi mercuzzi coi wurstel, e la
simon sventura, ed i vari grandi fratelli ...per
carita'... |
comunque, ce n'e' ancora da far
schiattare tutti i progettisti di audio del
mondo e vediamo perche':
cercate di non svenire....
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STRUMENTAZIONE
utilizzata per le prove:
Multimetro
digitale: AGILENT 34410 A – 6,5 cifre
Oscilloscopio
analogico: TekTronix 2465 B – 400 MHz
Generatore: Rodhe
Schwartz APN 04
Frequenzimetro:
Hewlett & Packard 5315A
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